Uno spazio narrativo per raccontare i punti di vista, le suggestioni, le riflessioni sul continente africano, visto da dentro, dalla voce di chi è stato in Africa, ma anche da fuori, dall’Italia e dalla tanta “africanità” che in essa vive. Un'Africa che vive a sud del Sahara, ma che incontriamo anche sulle nostre strade, nelle nostre città. Un'Africa che, consapevoli o meno, ogni giorno incrocia le nostre vite.

mercoledì 26 giugno 2013

L’infamia. Nel tempo

Se non sapevano quello che facevano fu per non volerlo sapere... che non è una scusa ma bensì una colpa. 

Così scriveva nella prima metà dell’800 Alessandro Manzoni (in Storia della colonna infame) per ambientare i delitti che furono compiuti contro innocenti durante la peste del 1630 da una giustizia che cercava dei colpevoli in luogo della verità. 
Questa brutta vicenda umana è stata ricordata da una compagnia di rifugiati/attori, ragazzi e ragazze arrivati in Italia da diversi paesi del continente africano – Senegal, Costa d’Avorio, Nigeria, Congo, Guinea – e che hanno provato attraverso il teatro a far capire la loro storia, raccontare i loro sogni, le loro attese. E, seguendo uno schema binario, hanno ripercorso il saggio del Manzoni accompagnando in parallelo lo spettatore nella loro vicenda.
Forti emozioni sono state evocate dalla leggerezza di corpi nati per ballare, cantare, giocare e che invece hanno conosciuto la tortura, la segregazione, l’esilio, la prigionia.
Un’ora e mezzo di lingue africane intrise di musicalità, di scenari mai mostrati sebbene protagonisti, hanno condotto chi guardava nell’immaginazione di una vita che solo in parte crediamo di conoscere. Quella di chi viene incolpato di viaggio – come dice Erri De Luca – e per questo subisce tortura, un metodo per annientare l’identità umana e far soccombere una persona. Senza sentirsi assassino.
Teneri, belli, appassionati: questi attori improvvisati – bravissimi perché recitavano se stessi e generazioni di altri sé – hanno ricordato a chi era presente che tanto c’è ancora da fare per liberare questo mondo dall’ingiustizia e dall’arroganza che nascono dall’ignoranza creando le condizioni per un dolore infinito.

25 giugno: Giornata Internazionale a sostegno delle vittime di tortura. Il CIR, Antigone e la campagna LasciateCIEntrare l’hanno celebrata così.

Paola Ferrara, Direttore della Comunicazione, AMREF Italia

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