Ieri si celebrava la Giornata Mondiale del Rifugiato e la ministra parlava delle fughe, delle speranze di quelli che scappano. Cécile Kyenge rappresenta per tutti loro la possibilità di cavarsela.
Sembra difficile colmare la distanza tra un bel discorso - che fatto da una congolese che sa di cosa parla è già molto più di un bel discorso - e la vita reale di milioni di persone che fuggono da violenze, da povertà, da malattie non curabili a casa propria.
Eppure ci sono molti modi.
Per esempio. Tutti noi abbiamo una valigia nella quale trovano posto ricordi, sentimenti, esperienze, relazioni che fanno di noi persone con un passato, un presente e un futuro. Il futuro negato a troppe persone in giro per il mondo. Per salvare molte di loro, basterebbe che nelle nostre valigie entrassero anche la solidarietà, la curiosità e l'amore per l'altro, la benevolenza, la giustizia. Non è un carico pesante anzi. E' probabile che renda le nostre esistenze più leggere, gioiose e vissute in un'armonia che rende liberi.
Paola Ferrara, Direttore della Comunicazione, AMREF Italia
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